Bryana Bongolan accusa Puff Daddy di molestie e di averla quasi spinta giù da un balcone nel 2016. Dettagli scioccanti.
Il rapper e produttore Puff Daddy, al secolo Sean Combs, si trova al centro di nuove accuse. La stilista Bryana Bongolan, ex collaboratrice del musicista, ha dichiarato che nel settembre 2016 sarebbe stata vittima di un episodio terrificante. Secondo la testimonianza, Bongolan si trovava nell’appartamento di Cassie Ventura, ex fidanzata di Combs, quando quest’ultimo sarebbe entrato e avrebbe cercato di aggredirla.
Le accuse di Bryana Bongolan contro Puff Daddy
La stilista afferma che Puff Daddy l’avrebbe afferrata con forza, palpeggiandola contro la sua volontà, per poi spingerla sulla ringhiera di un balcone situato al 17esimo piano. Solo l’intervento tempestivo di Cassie Ventura avrebbe impedito l’irreparabile. Questo episodio sarebbe stato il culmine di una collaborazione professionale che Bongolan definisce “segnata da terrore e abusi”.
Oltre a questa aggressione, la stilista denuncia altri episodi inquietanti, tra cui un presunto tentativo di somministrarle droghe contro la sua volontà. Combs avrebbe anche pronunciato frasi minacciose, come: “Sono il figlio di puttana del diavolo. Non hai idea di cosa potrei farti”.
Le conseguenze legali: accuse e arresto
Oltre alla richiesta di 10 milioni di dollari di risarcimento da parte di Bryana Bongolan, Puff Daddy è coinvolto in un ampio procedimento legale. Il 17 settembre 2024, è stato arrestato a Manhattan con accuse gravi, tra cui tratta di esseri umani, lavoro forzato e molestie sessuali. Tra le pratiche più controverse ci sarebbero stati i cosiddetti “freak-offs”, orge organizzate dal rapper durante le quali donne sarebbero state costrette a partecipare sotto l’effetto di droghe.
Un altro episodio riguarda i celebri White Party, feste mondane organizzate da Combs, che avrebbero nascosto pratiche illegali e comportamenti predatori. Alcune testimonianze suggeriscono che anche minorenni sarebbero stati coinvolti. Tra le vittime, ci sarebbe un elenco di oltre 120 persone che hanno intentato una causa civile contro di lui.
Il processo penale inizierà nel maggio 2025, con accuse che potrebbero costare a Puff Daddy una pena compresa tra 15 anni di carcere e l’ergastolo. Fino a oggi, l’artista nega ogni addebito, ma gli inquirenti stanno analizzando prove e testimonianze che potrebbero rivelarsi decisive.